VERSO UNA CORRETTA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI

Ammontano ad oltre 2,5 miliardi le tonnellate di rifiuti prodotti annualmente dai paesi dell’Unione Europea, un trend purtroppo in aumento. La gestione di tale quantitativo di rifiuti rappresenta una sfida fondamentale per la società europea, per assicurare uno sviluppo economico sostenibile in grado di coniugare la crescita economica degli stati con la conservazione delle risorse naturali, la salute e la sicurezza dei cittadini europei.

I rifiuti rappresentano un’ importante fonte di produzione di gas serra, tra i principali responsabili del riscaldamento globale.

Una corretta gestione dei rifiuti garantisce un minore consumo di risorse e contribuisce a ridurre le emissioni inquinanti. La raccolta differenziata, in particolare, consente di eliminare quasi del tutto le emissioni prodotte grazie al riciclaggio e alla digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti, con un costo di abbattimento della CO2 negativo.

Grazie ad unagestione integratae sempre più efficiente dei rifiuti le emissioni di GHG (green house gas ossia le emissioni di gas a effetto serra) da parte delle discariche e degli inceneritori negli Stati membri dell’Unione Europea sono diminuite del 34% dal 1990, registrando il più alto tasso di riduzione tra tutti i settori che emettono GHG. Inoltre si stima che la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani in Europa abbia evitato circa 47 milioni di tonnellate di emissioni equivalenti di CO2 nel 2008 contribuendo a ridurre la domanda di materiali vergini quali carta, vetro, plastica, carta in modo significativo.n media le emissioni di gas a effetto serra nell’Ue sono scese del 2,5% dal 2010 al 2011 secondo i dati dell’ultimo rapporto sulle emissioni di gas serra dell’Agenzia europea dell’Ambiente (AEA) http://www.eea.europa.eu/it/pressroom/newsreleases/gas-a-effetto-serra-dellue.

LA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI

In passato la gestione dei rifiuti consisteva principalmente nelle operazioni di raccolta, selezione, trattamento e conferimento in discarica / incenerimento. Con lo sviluppo della raccolta differenziata si sono affermati il riciclaggio e il riutilizzo e oggi l’industria legata alla gestione dei rifiuti si sta finalmente focalizzando sulla valorizzazione economica ambientale dei rifiuti.

Sintesi della legislazione dell’Ue sulla gestione dei rifiuti http://europa.eu/legislation_summaries/environment/waste_management/index_it.htm

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IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA

Le politiche ambientali e il quadro normativo stanno orientando gli operatori del settore verso la scelta di trattare la frazione organica dei rifiuti solidi urbani accoppiando i processi di digestione anaerobica e il compostaggio.
Questa scelta consente di:

  • produrre energia rinnovabile (biogas);

  • trattare tutte le tipologie di rifiuti organici (indipendentemente dall’umidità);

  • evitare emissioni gassose maleodoranti grazie all’utilizzo di reattori chiusi;

  • produrre compost che va opportunamente trattato per i suoi vari impieghi in agricoltura e giardinaggio.

La produzione di energia elettrica e calore dalla digestione anaerobica della frazione organica, considerata dal legislatore come biomassa, è stata incentivata in Italia con l’introduzione di tariffe di vendita dell’energia elettrica convenienti.

 

IL RIUTILIZZO E IL RICICLAGGIO DEI MATERIALI

Le attività di riciclaggio e recupero dei materiali, che includono operazioni meccaniche o chimiche per la trasformazione dei rifiuti in materie prime secondarie idonee al reimpiego in altri processi produttivi, costituiscono oggi una fonte di approvvigionamento importante per una parte significativa del sistema industriale: basti pensare che per materiali quali carta, acciaio, piombo, alluminio, la percentuale di materiale utilizzato in nuovi prodotti proveniente dal riciclo è superiore al 50%.

Il crescente ricorso a tali modalità di gestione dei rifiuti sta trasformando le aziende del settore in vere e proprie aziende manifatturiere dotate di un loro ciclo produttivo e spesso promotrici di una notevole innovazione tecnologica.

 

L’INCENERIMENTO E LA TERMOVALORIZZAZIONE

Il processo di incenerimento consiste nella termodistruzione dei rifiuti senza alcun recupero di energia mentre la termovalorizzazione prevede la produzione di energia elettrica e calore. Si tratta di modalità di gestione dei rifiuti fortemente diffuse in Europa, che hanno raggiunto una maturità tecnologica tale da garantire una buona resa energetica nel rispetto di standard ambientali elevati. Gli esperti di settore prevedono che, pur in presenza di un crescente ricorso al riutilizzo e al riciclaggio di materiali, una percentuale importante di rifiuti continuerà comunque ad esser gestita da impianti per la produzione di energia elettrica e calore (almeno il 25% dei rifiuti solidi urbani, a cui vanno aggiunti anche alcuni tipi di rifiuti industriali)

 

IL CONFERIMENTO IN DISCARICA

Il conferimento in discarica è stato per molti anni il sistema più utilizzato nella gestione dei rifiuti, ed è tuttora il più diffuso nel nostro paese.

Al semplice conferimento in discarica si è affiancata nel tempo l’estrazione del biogas derivante dalla frazione organica dei rifiuti non differenziati, che viene utilizzato per la produzione di energia elettrica e di calore. Per effetto del crescente ricorso al riutilizzo e al riciclaggio è prevedibile una progressiva riduzione del ricorso al conferimento in discarica, che sarà sempre più circoscritto ai materiali non ulteriormente recuperabili in termini di riutilizzo / riciclaggio o di valorizzazione energetica. 

 

FAVORIRE LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI

Negli ultimi decenni l’interesse delle politiche ambientali si è concentrato sulla riduzione degli effetti dei rifiuti sulla natura e sull’ambiente attraverso il recupero delle risorse e soprattutto attraverso la riduzione della produzione di rifiuti stessi. Dal compostaggio, agli acquisti ecocompatibili fino alle diverse esperienze significative in luoghi turistici.

Si tratta di dare seguito ad un’ insieme di politiche che si pongono l’obiettivo di disincentivare e penalizzare le imprese che producono materiali a ciclo di vita troppo breve o che non si possono riutilizzare e quindi di inserire sistemi premianti per quelle che al contrario adottano comportamenti virtuosi. E ad essere interessati sono in primo luogo i cittadini non ancora incentivati a ridurre la produzione dei rifiuti non solo per motivi etici ma anche per la conseguente riduzione della tassa di smaltimento in caso si aumentino le buone prassi come ad esempio l’uso del compostaggio domestico.

Sebbene molti comuni italiani parlino di adottare pratiche di “Rifiuti Zero” si è purtroppo ancora molto lontani persino da una significativa riduzione, quella stabilita dall’Unione Europea come priorità e peraltro prevista dalla nostra normativa già dal decreto legge Ronchi del ’97 che ha recepito la strategia adottata dall’Ue.

 

Updated: 4 aprile 2014 — 16:42
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